Montechiarugolo – LA NOMENCLATURA DEL CASTELLO

Gli elementi tipologici, costruttivi e le tracce ancora visibili nelle murature

a cura di Laura Baltazzi

L’ingresso al castello

L’ingresso al castello di Montechiarugolo, si colloca nell’intersezione di due cortine murarie con un’angolazione tale da consentire il tiro fiancheggiante (il tracciato stesso del fortilizio in questo tratto è dettato dalle traiettorie di tiro dei pezzi fiancheggianti). Si definisce fiancheggiante un tiro effettuato lungo il filo esterno delle mura di una fortezza in maniera da colpire l’assediante con risultati più efficaci del tiro frontale. Questo sistema fu un’importante evoluzione difensiva, poiché consentiva la difensa di lunghi tratti di cortina con minor numero di postazioni di artiglieria.

L’ingresso attuale al castello non è quello più antico e coevo con la costruzione del mastio, più probabilmente quello originale poteva collocarsi in prossimità della corte chiusa più piccola posta a nord.

Il ponte levatoio – i bolzoni

I bolzoni sono travi in legno impiegati per muovere il ponte levatoio. Furono molto utilizzati dal XIV sec. in poi ed erano muniti di contrappesi in modo da poter essere azionati a mano da un solo uomo. Attualmente il castello di Montechiarugolo non presenta più ponti levatoi funzionanti, ma si possono vedere gli scassi verticali dove si ritraevano i due bolzoni quando il ponte levatoio veniva sollevato.

Ricostruzione di ponte levatoio a bolzoni (Castello di Gradara)

l ponte levatoio – le cerniere

Tra gli elementi in ferro del meccanismo di azionamento del ponte levatoio restano ancora visibili le cerniere in ferro fissate nella muratura.

Le porte e i loro cardini

Le porte d’ingresso essendo elementi deboli della difesa di un castello potevano essere collocate nelle torri (dette torri portaie) o sulle cortine murarie protette da torri laterali. Erano solitamente dotate di molteplici sistemi di protezione, tra i quali caditoie singole o multiple, saracinesche.  Di questi sistemi restano spesso visibili gli scassi sia nelle murature che nelle banchine in pietra e gli elementi più piccoli in metallo come i cardini. Il cardine centrale di uno dei portoni di Montechiarugolo è detto “a doppio perno” e serve per impedire lo scalzamento e veniva fissato al battente dopo il montaggio del portone.