Montechiarugolo – LA NOMENCLATURA DEL CASTELLO

Gli elementi tipologici, costruttivi e le tracce ancora visibili nelle murature

a cura di Laura Baltazzi

Il cammino di ronda

In origine era un camminamento scoperto. L’attuale copertura è un’aggiunta incongrua abbastanza comune dalla fine del ‘700 nei castelli della zona. Il cammino di ronda risulta nascosto dietro le merlature e si sviluppa   in lunghezza lungo parte del perimetro sommitale della fortezza consentendo alle ronde, sentinelle e altri difensori di percorrere e proteggere il castello, restando protetti dall’esterno.

Nelle fortificazioni più antiche era un percorso molto stretto con salti di livello in prossimità delle torri.  Nel castello di Montechiarugolo risulta particolarmente ampio, in virtù dell’ampiezza della cortina muraria sottostante, ma si sviluppa ancora con dei salti di livello in prossimità delle torri aggettanti.

I beccatelli

I beccatelli sono strutture a sbalzo, per lo più composte da un archetto su mensole aggettanti in muratura di pietra. Quelli presenti su tutto il perimetro del fortilizio sono in laterizio e hanno una conformazione allungata tipica del quattrocento italiano nella nostra regione.

I merli

Si può evidenziare la stratificazione temporale ed evoluzione dei sistemi offensivi.

Feritoia

Postazione per armi da getto.

Troniera

Postazione d’ artiglieria di piccolo e medio calibro.

I Merli sono strutture in muratura poste sulla sommità delle cortine murarie, si tratta in pratica di rialzi in muratura eretti a intervalli regolari che coronano le mura perimetrali delle fortificazioni. Possono avere varie conformazioni e assumono diverse denominazioni. La funzione principale è di “difesa passiva” come riparo dalle frecce a dai dardi degli assedianti, ma potevano anche far parte del sistema offensivo se scalzati o se presentano al centro feritoie come in questo caso.

I merli ghibellini presenti in questo castello hanno la sommità “a coda di rondine” o a “coda di ronda” e sono detti impropriamente imperiali, mentre i merli a sommità orizzontale sono detti “guelfi” o papali. Tuttavia la definizione, guelfa e ghibellina è impropria poiché anche se guelfi e ghibellini effettivamente utilizzarono queste divisioni, negli anni successivi le merlature furono costruite a discrezione e persero completamente qualunque riferimento politico. La conformazione del merlo guelfo è ritenuta più antica poiché era certamente già usata in epoca romana.

La caditoia (o piombata)

Alla base dei merli si aprono ad intervalli regolati le caditoie veri e propri “sistemi offensivi” atti a proteggere la base delle murature dagli assedianti.  Sono varchi aperti fatti negli sporti, nei ballatoi o tra i beccatelli delle antiche fortificazioni, dai quali era possibile gettare materiale alla base della fortezza. Nel castello di Montechiarugolo sono ancora aperte e visibili sul cammino di ronda.

Schema sezione del muro esterno del castello con utilizzo di piombata

Le ventiere e i ganci di sostegno    

Le ventiere erano sportelli in legno posti fra i merli per proteggere e schermare i difensori da frecce e dardi degli assedianti. Solitamente erano incernierati in alto, ma potevano essere incernierati sia nello spessore del muro che sulla cortina esterna.

Ricostruzione di ventiera (Castello di Gradara)